La storia delle carte da gioco: dalla Cina a Napoli, Trieste e Milano

I giochi di carte sono una delle forme di intrattenimento più antiche, amate e diffuse in tutto il mondo, con una storia che collega il globo passando dalla Via della Seta fino al Nuovo Mondo.
Un romantico esempio di come il gioco abbia attraversato i confini e unito culture, in un certo modo facendo da metafora per le diverse identità: ogni paese, e in Italia addirittura città o regioni, ha sviluppato negli anni le sue personalissime carte. Uguali ma differenti al tempo stesso.
Andiamo a rivivere la storia delle carte da gioco, il viaggio lungo migliaia di chilometri e centinaia d’anni, che ci ha portato… a poter giocare a Burraco con i nostri nonni o a Scopa con gli amici al bar! …o persino a Tressette online, nel nuovo millennio.
Le Origini delle Carte da Gioco
La nascita, in Cina
Le carte da gioco hanno origini antichissime. La tesi più accreditata è che risalgano alla Cina del IX secolo, durante la dinastia Tang, come diretta derivazione dell’invenzione della carta come materiale!
La prima versione delle carte serviva per il gioco del domino, ed erano dipinte a mano su carta o pergamena. Nel corso di qualche secolo, le carte da gioco diventano più diffuse, iniziano a presentare disegni e raffigurazioni dei personaggi dei romanzi, mentre altre vedono comparire i primi semi.
Questi erano riconducibili alla valuta locale dell’epoca, il che si ricollega a un’altra teoria che suppone che le carte da gioco derivino dalle banconote, al tempo usate per pagare ma anche per scommettere.
Il passaggio in Medioriente
Attraverso la Via della Seta, le carte da gioco giunsero in Medio Oriente, dove vennero adottate dai popoli arabi e adattate ai loro gusti.
Fu proprio il mondo arabo, circa nel 13°-16° secolo, a introdurre i semi delle carte che conosciamo: coppe, denari, spade e bastoni. Anche in questo caso si suppone che l’origine dei semi sia da cercare nelle monete romane.
Qui possiamo ritrovare anche la provenienza dell’asso, o meglio della sua etimologia: “As” o “Asse” era il nome di una moneta, e plausibilmente anche di uno dei giochi “padri” di quelli che conosciamo. L’As-Nas è un gioco persiano antenato del poker, che presentava già alcune delle combinazioni più famose.
Nell’Egitto dei Mamelucchi si diffusero mazzi di 52 carte, con quattro semi, esattamente come le carte francesi di oggi. Comparivano anche le figure per 11, 12 e 13.
L’Arrivo in Europa
Le carte da gioco fecero il loro ingresso in Europa intorno al XIV secolo, probabilmente grazie ai mercanti e ai soldati che tornavano dalle Crociate. I primi mazzi europei erano prodotti a mano, con disegni spesso ispirati alle corti reali e alle gesta cavalleresche. Qui vennero introdotte le figure di fante, regina e re, già dal quattrocento.
L’Italia, insieme alla Spagna, fu uno dei primi Paesi a produrre carte da gioco, contribuendo in modo significativo alla loro diffusione. A Venezia e Firenze, i primi mazzi di carte venivano realizzati con tecniche artigianali, rendendoli oggetti di lusso riservati alle classi più abbienti.
Con il tempo, l’introduzione della stampa permise una maggiore diffusione, rendendo le carte accessibili anche ai ceti popolari.
In questo periodo si svilupparono anche i Tarocchi, inizialmente usati per giocare e poi per la cartomanzia.
Le carte in Europa
Grazie alla stampa, le carte da gioco si diffusero a macchia d’olio in Europa. Probabilmente per esigenze di stampa, si preferì semplificare i contorti disegni dei semi ancora in uso in molte regioni italiane, e a sostituirli con diverse varianti.
Qui si stabilizzarono quindi i famosi Cuori, Quadri, Fiori e Picche, quello che poi venne battezzato “Mazzo di carte francesi”, ma in altri paesi ci furono diverse varianti.
In Germania si usano Cuori, Campanelli, Ghiande e Foglie, e in Svizzera Scudi, Campanelli, Ghiande e Rose.
Le Carte Regionali della tradizione italiana
In Italia, le carte da gioco hanno assunto caratteristiche uniche, dando origine a una grande varietà di mazzi regionali.
Come per la Spagna, sono ancora molto diffusi i semi originali Spade, Bastoni, Coppe e Danari, e in alcune regioni il design è direttamente riconducibile a quello spagnolo, più che a quello tipico italiano.
In alcune località, perlopiù di confine o con forti influenze di altri paesi, le carte tradizionali italiane hanno assunto i semi francesi o tedeschi.
Carte di stile italiano
I semi italiani presentano le spade curve come sciabole, coppe stilizzate e simmetriche, denari prevalentemente di colori rosso, o blu-giallo, e bastoni simili a scettri.
Le carte più famose di questo stile sono bergamasche, bresciane, trentine, triestine, trevisane e bolognesi. Quindi diffuse a partire dal nord-est. La maggior parte di queste è composta da mazzi di 40 carte, anche se in alcuni casi sono 52, e le figure sono fante, cavallo e re.
Le dimensioni delle carte sono variabili, e sugli assi di alcune varianti si possono leggere motti popolari, a volte riconducibili al seme, come “Molte volte le giuocate van finire a bastonate”, o “Per un punto Martin perse la cappa”.
Carte di stile spagnolo
Le carte di provenienza spagnola hanno le spade dritte, le coppe più “realistiche”, danari di un classico colore dorato e bastoni che ricordano clave, più spessi per differenziarli facilmente dalle spade.
A questa categoria appartengono carte piacentine, romagnole, napoletane, siciliane e sarde, e sono le più popolari al sud Italia. I mazzi spagnoli sono sempre composti da 40 carte.
Anche qui si utilizzano fante, cavallo e re, e le dimensioni sono variabili da luogo a luogo.
Carte di stile francese
Le carte di Genova, Milano, Piemonte e Toscana presentano i semi Cuori, Quadri, Fiori e Picche, ed è facile ricondurle all’origine delle carte francesi, a partire dal nord-ovest italiano.
La differenza principale con i mazzi francesi è nel numero di carte: anche qui i mazzi sono di 40 carte perlopiù, con qualche variante nei casi genovese e piemontese, da 36 o da 52.
In questo caso sono diffuse le figure fante, dama e re, e le dimensioni come al solito possono variare.
Carte di stile tedesco
Con la vicinanza della città a Vienna e all’Austria, è evidente il motivo per cui le carte salisburghesi si siano diffuse in Alto Adige, e presentino Cuori, Sonagli, Ghiande e Foglie.
In Italia questo mazzo è composto da 40 carte, e curiosamente sono assenti assi, tre e quattro: le carte del mazzo sono il due, poi quelle dal cinque al dieci, e come figure fante, fante maggiore e re.
La carta “extra” si chiama Weli, funge da Joker per alcuni giochi, ed è riconducibile al sei di sonagli.



